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sabato 16 luglio 2016

E...venne il giorno (parte 1)

Dopo mesi di preparativi, corse a destra e a manca,notti in bianco ,  imprevisti che hanno scatenato attacchi d’ansia da Guinnes Word Record e deliri vari ed eventuali …ecco. Il grande giorno è arrivato... a suon di una sveglia puntata troppo presto. Almeno per te, che hai passato la notte a guardare il soffitto, troppo presa da quel groviglio di sensazioni straordinarie che solo una sposa il giorno prima delle nozze può capire. Un senso d'infinito, di cose belle, di terrore puro e...di amore.
Colazione con caffè e un cucchiaino di zucchero che ti senti lo stomaco sottovuoto e non sai se è lo sfarfallio dell’emozione o l’ansia da prestazione. Nel dubbio, il caffè meglio prenderlo deca, ‘che non si sa mai. E mentre preghi che il tuo metabolismo da bradipo non assimili quell'unico cucchiaino di zucchero, tuo padre si presenta con cornetti grossi così e, con nonchalance, esclama: <Ripieni alla nutella, come piace a te>  e  non sai se tirarglieli dietro al grido <<Mi vuoi tutta ciccia e brufoli!>> o correre a nascondere il viso tra le sue braccia. 
Come quando eri bambina e avevi paura…non tanta, eh. Un po’ soltanto. Perché, in fondo, un po’ di paura ce l’hai davvero e ti senti come quella bambina di tanti anni fa. 
E, osservando tuo padre che  ti sorride con uno sguardo che è più bello di tutti i buongiorno del mondo, realizzi una cosa. Sei una donna. Oh, intendiamoci. Non è che prima fossi uno scaricatore di porto o un fenicottero eh. E’ solo che oggi… oggi ti senti diversa. Ti senti grande e piccola al tempo stesso: una donna-bambina che tra poco darà vita ad un per sempre, che si sposa,  che afferra un cornetto e abbraccia il papà. Con tanti cari saluti alla dieta.

Doccia lunga una vita e poi…si resta in attesa, cercando di rispettare la tabella di marcia che t’eri prefissata. Solo che, al solito, qualcosa va storto. Gli impegni si accavallano, il tempo cambia consistenza e, improvvisamente, sei costretta a fare i conti col fatto che, certe cose, non puoi proprio programmarle. Davvero, intendo. Deponi le armi... l’importante è che si esca di casa in tempo, almeno quello!  Magari nel mentre che aspetti l’ennesimo colpo di scena,  decidi pure di fare un paio di impacchi alla camomilla, sia mai che le occhiaie spariscano davvero. Va beh che ci vorrebbe un miracolo eh, più che un miracolo, un bravo chirurgo...ma provar non nuoce. Ti rilassi, chiacchierando del più e del meno con le donne più importanti della tua vita: tua mamma, che ha i lacrimoni agli occhi da ieri sera. Tua sorella che non la smette di saltarti intorno, con la stessa straordinaria allegria di quando avevate 6 anni e aspettavate sveglie Babbo Natale.Solo che di anni ne ha 30 e siamo a Giugno ma poco importa. La sua allegria è contagiosa, salti anche tu e l'abbracci. Forte. Le c'è già passata, lo sa come ci si sente. Improvvisamente ti ricordi che quando a sposarsi è stata lei, l'hai abbracciato allo stesso modo. E va a finire che vi emozionate come due quindicenni al concerto della loro star preferita e giù di singhiozzi che è una bellezza. Mannaggia. Ora, oltre le occhiaie, devi preoccuparti pure del rossore.
Tua nonna , che ha il coraggio di dirti <<Sei bellissima>> mentre ti fai la maschera alle alghe extraterrestri del Madagascar, provincia di Sondrio, e più che una sposa, sembri un fantasma verdognolo. E le amiche… quelle di sempre, quelle nuove, quelle che non vedi mai ma alle quali vuoi bene. Intasano il telefono di chiamate, messaggi, auguri e, se non fosse per la maschera che tira, scoppieresti in una risata contagiosa. Perché sai, e lo sanno anche loro sia chiaro, che vi vedrete tra poche ore. Sai che le troverai lì, all’altare, con gli occhi lucidi e il sorriso più grande del mondo. Ma non importa mica. Continuano imperterrite a scandire il tempo, con quella valanga di amore che non ti aspettavi, neppure un po'.

Ed eccoci: trucco, parrucco, foto di rito. Alcuni parenti già sono arrivati e aspettano fuori. Senti il vociare festoso provenire dalla porta socchiusa. Magari fa un caldo infernale, ma guai a chi apre quella porta. Davvero.  Poco importa se la truccatrice boccheggia o se il fotografo sta rimpiangendo la giacca d’ordinanza. La sorpresa è d’obbligo… e il panico pure.
Ti trema la voce e le ginocchia hanno deciso di mettersi a ballare un twist proprio ora, mentre ti infili in quel meraviglioso vestito. Ti infili…diciamo che ti ci infilano a forza. Tra nastri, perline, corsetti, cerchi e sottogonne, quando riemergi ti senti come una che ha scalato il monte Everest. Senza corda, ovvio.
Prendi fiato e riemergi dalla nuvola di tulle e organza.
Improvvisamente la bambina di ieri, quella che aveva paura, quella che si è pappata il cornetto alla cioccolata in memoria della dieta …sparisce.
Eccola, la principessa. Anzi, la donna. Splendida, bella, davvero... come solo le spose sanno essere.

Tua madre piange di nuovo. E tu vorresti dirle di smetterla perché , se continua così, ti farà piangere e il rimmel colerà via e più che una sposa, sembrerai un Panda travestito da torta. Ma non ce la fai mica eh. Sei bellissima. Lo sai, lo senti. Papà si emoziona quando lo prendi sotto braccio e sussurri <<Dai, papà...è ora>> E' orgoglioso di mostrare la sua piccola al mondo intero: alla sora Cesira, che t’ha visto crescere, al fruttivendolo, che ha chiuso il negozio solo per venirti a vedere. Al condominio, che si fa sfuggire un applauso perché ti sposi.
Perché sei bella.
Passo dopo passo, raggiungete la macchina addobbata per l'occasione... l'altare ti aspetta. 

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